In questo articolo, esploreremo insieme i danni ai denti causati da traumi e forniremo informazioni sulla loro natura, nonché alcuni consigli su come comportarsi nel caso in cui tu, un conoscente o un familiare dovesse subire tale inconveniente.
Una lesione dentale da trauma è un’esperienza dolorosa e preoccupante. Questa può avere origine da una moltitudine di cause, ma a prescindere da quale possa essere la sua ragione, la rapidità di intervento rappresenta il tratto essenziale per evitare, o quanto meno ridurre la probabilità di complicazioni aggiuntive come infezioni e dislocazioni.
Trauma dentale: cos’è e cause più frequenti
A seconda delle circostanze, ci si chiede che cos’è un trauma dentale: è una lesione che può avere differenti livelli di gravità e che si presenta, a fronte di un impatto o di uno sforzo eccessivo, in una o più aree della bocca, ad esempio sui denti o nella zona paradontale, cioè gengive, legamento del parodonto e osso alveolare; può interessare anche le superfici molli adiacenti ad esse, come la lingua, le labbra e la mucosa interna della guancia.
Vista la sua natura, influenza sia l’aspetto sia lo stato di salute, e la maggior parte delle volte richiede un immediato trattamento e il tempestivo intervento di un professionista.
Questo tipo di lesione può derivare da cadute accidentali (avvenute durante una delle tante attività giornaliere, lavorative e no, o mentre si pratica uno sport), incidenti automobilistici, atti di violenza (i litigi costituiscono, insieme ai sinistri durante la circolazione stradale, la parte più consistente dei casi), oppure se mordi qualcosa di molto duro.
Le statistiche affermano che circa il 60% dei danneggiamenti dentali da trauma interessa gli incisivi mascellari centrali.
La loro gravità può andare da minime scheggiature (lesioni superficiali) o fratture formatesi nei denti, alla loro perdita parziale o totale, passando per il danneggiamento della mascella o della mandibola così come dei tessuti molli.
Le differenti tipologie
Se ti stai chiedendo che tipi di trauma potrebbero verificarsi, considera che gli urti possono portare a questi schemi di danneggiamento dei denti:
- avulsi: a causa di un trauma il dente viene staccato dalla sua sede. Possono causare sanguinamento, infezione, perdita di volume osseo e danni ai denti limitrofi. Deve essere ricollocato il prima possibile da un dentista;
- spostati o lussati: questo tipo di lesione si manifesta quando uno o più denti vengono spinti fuori dalla loro sede ossea in modo parziale; è proprio il fatto di essere ancorato in parte che dà origine a forti manifestazioni dolorose. Si parla di lussazione se l’organo subisce uno spostamento laterale; di estrusione se è sospinto verso l’esterno; di intrusione se viene forzato nel suo invaso dall’urto. Questo danno, nelle sue tre accezioni, causa non solo dolore ma anche gonfiore, lesioni alla polpa e mobilità. In questo caso il dentista proverà a ripristinare o stabilizzare l’ancoraggio;
- scheggiati: è il danno più comune. Accade quando una porzione più o meno piccola di smalto si stacca dal dente. Questa lesione può portare al manifestarsi della sensazione di sensibilità, dolore e problemi estetici. L’odontoiatra opererà in modo da ripristinare l’omogeneità della superficie con prodotti specifici a base di questo elemento;
- fratturati o incrinati: è la casistica che comprende la rottura del dente. Ne esistono vari tipi che si differenziano fra loro a seconda della parte soggetta al danno: della corona (parte visibile del dente) e del suo radicamento (sezione visibile della stessa); della radice (solo questa). La loro presenza sull’arcata causa forti dolori, infezioni e sanguinamenti. L’intervento di un professionista, che si baserà sul posizionamento nell’area dentale, è essenziale;
- lesioni dei tessuti molli: consistono nel manifestarsi, a seguito di un trauma, danni come lacerazioni, tagli, abrasioni o lividi che interessano la parte interna delle guance, le gengive, le labbra e la lingua. Queste lesioni causano gonfiore, infezioni (ascessi, cisti dentali, infezioni ossee e, nei casi peggiori, l’angina di Ludwig), dolore e sanguinamento.
Cosa fare in seguito al trauma dentale?
Qualora ne fossi vittima, è normale che ti chieda cosa fare in seguito al trauma dentale.
Dovrai intervenire immediatamente seguendo alcuni accorgimenti. Questi si rendono necessari per salvaguardare la tua salute e metterti nella condizione migliore per farti visitare da un odontoiatra.
Il professionista provvederà a evitare serie complicanze del quadro medico e a ripristinare lo stato precedente.
Per prima cosa dovrai risciacquare la bocca con acqua salata e tiepida per rimuovere eventuali scorie e sporcizia.
In secondo luogo, è importante arrestare il sanguinamento, se in atto, applicando una certa pressione sull’area da esso interessata con una garza, un panno pulito o del cotone: qualora l’emorragia non si dovesse fermare entro 15 minuti, contatta subito il tuo dentista.
Ricorda inoltre di conservare eventuali frammenti di dente, pulendoli per bene e conservandoli nel latte, poiché serviranno al tuo dentista per effettuare un lavoro di ripristino più accurato (medesima operazione per un dente espulso dalla sua sede).
Applica del ghiaccio sulla guancia (mi raccomando, sempre nella parte esterna) a intervalli di 15 minuti ogni ora, per far diminuire il dolore e il gonfiore.
Nel periodo che passerà tra l’evento e l’azione del dentista, non masticare sulla zona interessata e nutriti con cibo morbido (evita anche gli alimenti piccanti, con temperatura elevata e gli alcolici).
Ovviamente, la risposta alla domanda “il trauma dentale: come comportarsi”, non si esaurisce con una soluzione fai-da-te, ma la cosa fondamentale da fare è fissare un appuntamento il prima possibile con il tuo odontoiatra di fiducia, perché anche se la lesione può apparirti non seria, solo un professionista potrà realmente valutarla nella sua interezza, per giudicarne la gravità e intervenire nel modo più rapido ed efficace possibile.
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