La cura dei denti da latte, seppur destinati a cadere nell’arco di pochi anni, è indispensabile per la salute e lo sviluppo armonico della bocca del bambino. Fin dalla loro eruzione, vanno puliti e osservati per verificare che restino in sede fino alla caduta fisiologica. Nella cura dell’igiene orale dei bambini il dentista riveste un ruolo fondamentale.
Quando escono i primi denti da latte?
I denti da latte, anche noti come decidui, sono i primi denti che spuntano ai bambini e che sono destinati a cadere tra i 6 ed i 13 anni . Rispetto a quelli permanenti sono più piccoli, più arrotondati e presentano un colore più chiaro.
I primi dentini iniziano a comparire intorno al 6° mese di vita; entro i 2-3 anni d’età il bambino esibirà una dentizione decidua completa composta da 20 dentini: 8 incisivi, 4 canini e 8 molari (non esistono i premolari decidui).
L’eruzione avviene approssimativamente nel seguente ordine: tra il sesto e l’ottavo mese compaiono gli incisivi mediani inferiori, tra l’ottavo e il decimo mese è il momento degli incisivi mediani superiori seguiti, tra il dodicesimo e il quattordicesimo mese, dagli incisivi laterali superiori e inferiori. Entro il 24° mese fanno la loro comparsa i primi molari e i canini e entro il 30° mese i secondi molari.
In genere la caduta dei denti da latte inizia intorno ai 6 anni: il dentino inizia a dondolare in modo sempre più vistoso per poi essere scalzato da quello permanente sottostante.
Quando è opportuno fare la prima visita odontoiatrica
Le nuove “Linee guida” per la prevenzione della salute orale in età evolutiva suggeriscono di programmare la prima visita dal dentista sin dallo spuntare dei primi dentini, anche se non ci sono problemi particolari da affrontare.
Sarà infatti lo specialista a verificare che l’eruzione dentaria proceda correttamente e potrà anche iniziare a instaurare un rapporto di fiducia con il bambino, che in questo modo non percepirà l’appuntamento con il dentista come un evento necessariamente negativo. Si parla di iniziale percorso di AMBIENTAMENTO.
Le prime visite dal pedodontista hanno anche lo scopo di informare i genitori sulle più opportune misure di igiene orale per il bambino. Spesso i genitori trascurano la cura e la pulizia dei denti decidui poiché ritengono che, essendo destinati a cadere, non sia poi così grave che vengano danneggiati dalla carie.
In realtà, la cura dei denti da latte è indispensabile per assicurare una crescita armonica della mandibola e della dentatura definitiva destinata a sostituirli, nonché per ridurre il rischio di infezioni e prevenire eventuali malattie dentali, come la carie.
È inoltre opportuno monitorare lo sviluppo armonico della bocca attraverso visite di controllo periodiche, una volta all’anno, per individuare in anticipo eventuali malocclusioni o mal posizionamento dei denti.
Come tenerli puliti?
I denti e più in generale la bocca devono essere puliti e detersi fin dalla comparsa del primo dentino allo scopo di limitare il rischio della comparsa di carie a carico della dentatura decidua.
Per pulire la bocca del bambino si può passare sulle mucose e sui pochi dentini che stanno erompendo una garza sterile e inumidita, arrotolata intorno al dito, oppure l’apposito dito di gomma. Man mano che erompono gli altri denti decidui si può iniziare a usare uno spazzolino da denti specifico per bebé.
Fino a quando il bambino non sarà in grado di spazzolarsi i denti da solo, saranno mamma e papà a occuparsi della sua igiene orale. Lo spazzolamento deve essere effettuato almeno due volte al giorno.
Una volta che il piccolo ha raggiunto i due anni di età, è bene far sì che impari a spazzolarsi i denti da solo con la supervisione dei genitori. I bambini apprendono osservando gli adulti, perciò è importante dar loro il buon esempio facendoli partecipare da spettatori al lavaggio quotidiano dei denti così che imparino attraverso l’emulazione.
Per neutralizzare i batteri e proteggere lo smalto dalla carie è necessario utilizzare un dentifricio al fluoro, con una dose minima, pari alla grandezza di un pisello o di una lenticchia.
La prevenzione non si attua soltanto attraverso una corretta igiene orale ma anche evitando abitudini sbagliate, quali la suzione del dito o l’uso del ciuccio, che possono incidere negativamente sulla crescita delle ossa mascellari e sul posizionamento dei denti. Si raccomanda inoltre di evitare la somministrazione di tisane e bibite troppo zuccherate nel biberon o di bagnare il ciuccio con sostanze dolci, come miele e zucchero, che favoriscono la formazione della carie.
Come comportarsi alla caduta dei denti da latte
È importante che i denti da latte rimangano nella loro posizione fino al momento in cui devono fisiologicamente cadere allo scopo di lasciare il posto a quelli permanenti.
Questo perché l’allineamento della dentatura decidua incide sui denti che andranno a occupare definitivamente lo spazio da questa lasciato. Se un dente da latte cade prima del tempo, ad esempio a causa di un trauma o di una carie non curata, quello spazio potrebbe essere invaso dai denti vicini, il che complicherebbe la regolare eruzione dei denti permanenti. Se poi a cadere in anticipo rispetto ai tempi standard sono gli incisivi anteriori, il bambino rischia anche problemi nel linguaggio.
In caso di traumi, è sempre opportuno far visitare il bambino da uno specialista, che valuterà la necessità di inserire un mantenitore di spazio per permettere al dente definitivo di spuntare senza difficoltà.
È fondamentale rivolgersi al dentista anche se il piccolo manifesta una carie sui denti da latte per evitare che possa dare luogo a infezioni acute, coinvolgendo anche altre strutture della bocca.
I denti decidui vengono curati se necessario tramite otturazioni con materiali compositi e devitalizzati in caso di gravi lesioni.
La caduta dei denti da latte è solitamente indolore ma può creare fastidi quando il dentino si muove ma non accenna a cadere. In questo caso, la cosa migliore è consultare un pedodontista che deciderà se è il caso di estrarre il dente o aspettare che cada da solo. Infine, se le gengive appaiono gonfie e infiammate è possibile somministrare del paracetamolo, con le dovute cautele e soprattutto previo consiglio medico.
Dott. Gianluca Merisio