Con il termine agenesia dentale ci si riferisce alla mancanza congenita, ovvero dalla nascita, di uno o più denti in un individuo.
Il termine, nel gergo medico, viene usato per indicare un problema piuttosto frequente in materia di malattie dentali, che oggi interessa ben il 5% della popolazione.
Prima di scoprire come l’agenesia dentale può essere diagnosticata e trattata, è bene evidenziare che di questa problematica ne esistono diverse forme, caratterizzate da manifestazioni diverse: in particolare si parla di “agenesia singola” quando il problema riguarda solo la mancanza di un dente, di “agenesia multipla” quando ad essere interessati sono più denti, e di “anodontia” quando l’agenesia riguarda l’intera dentatura.
Le cause dell’agenesia dentaria
Si è visto che l’agenesia dentaria non è altro che una mancanza congenita dei denti in un individuo.
Ciò significa che, chi ne è affetto, non ha perso uno o più denti nel corso della vita, ma ne è nato privo direttamente dalla nascita: si tratta di un problema estetico non di poco conto, che potrebbe anche provocare difficoltà nella masticazione.
Le cause di questa problematica non sono molto facili da individuare, ma è molto probabile che l’agenesia sia collegata a delle cause genetiche, ovvero ereditarie.
Diversi studi scientifici ne hanno evidenziato la correlazione con la presenza di difetti cromosomici nell’individuo: sembrerebbe che le persone affette da sindrome di Down, ad esempio, avrebbe una maggiore possibilità di manifestare agenesia dentale.
Le cause potrebbero essere spiegate anche facendo riferimento a ragioni di tipo evoluzionistico: è stata avanzata la teoria che forse, l’uomo, con l’evoluzione biologica necessita di un numero di denti inferiori per soddisfare le sue esigenze masticatorie.
Ciò che è certo è che l’agenesia sfocia in una fase embrionale, si sviluppa ciò già a partire dal grembo materno, considerando che i follicoli dei denti si formano a partire dalla gestazione: se durante questa fase non si sviluppa il follicolo il dente non nascerà mai, provocando quegli antiestetici spazi liberi tipici dell’agenesia.
In alcuni casi la mancata formazione del follicolo potrebbe essere provocata da patologie neuroendocrine, ovvero da traumi e infezioni. Ma come si diagnostica l’agenesia e perché può provocare problemi alla salute di chi ne è affetto?
L’agenesia come problema estetico e funzionale: come si diagnostica?
L’agenesia non è un problema puramente estetico, ma anche e soprattutto funzionale.
Non è raro che i soggetti affetti dalla mancanza di uno o più denti abbiano problemi di masticazione e, di conseguenza, difficoltà digestive (l’agenesia può persino provocare malocclusioni e affollamenti dentali, con conseguenti problemi alla masticazione). Per questo motivo è bene non sottovalutare questa condizione clinica, ma rivolgersi il prima possibile a un medico specialista in salute dentale per permettere al bambino di ritrovare il benessere orale e dell’organismo in generale (considerata la stretta connessione tra denti e stomaco).
Come si diagnostica l’agenesia? In questi casi l’intervento del medico svolge un ruolo fondamentale: attraverso una radiografia panoramica è possibile verificarne la presenza e stabilirne la portata.
La panoramica, condotta attraverso apparecchi di ultima generazione, permetterà di valutare se il paziente è affetto da vera e propria agenesia o, viceversa, o da semplici “denti inclusi”. Sarà il dentista, dunque, dopo un’attenta valutazione della condizione dentale del paziente, a determinare quale sia il trattamento più idoneo al suo caso, in modo da intervenire tempestivamente.
Come viene trattata l’agenesia?
Va considerato che, almeno nella maggior parte dei casi, i denti più coinvolti nell’agenesia sono gli incisivi laterali superiori e i secondi premolari inferiori.
Per risolvere il problema è consigliabile intervenire fin dai primi anni di vita dei bambini. In questo modo è possibile capire la tipologia di dentatura e risolvere tempestivamente il problema con interventi odontoiatrici mirati.
Le tipologie di trattamenti utilizzabili per risolvere l’agenesia sono in particolare i seguenti: il trattamento ortodontico, protesico e implantologico.
Utilizzando il primo si mira a chiudere gli spazi dentali attraverso apparecchi fissi e mobili, anche tramite l’utilizzo di un dispositivo di contenzione per abituare i denti.
Con il trattamento protesico invece, vengono usate protesi mobili, classiche e adesive. Tramite il trattamento implantologico si mira a inserire protesi artificiali per colmare gli spazi vuoti lasciati dai denti mancanti.
Quest’ultima viene in genere ritenuta la terapia con maggior successo. Sarà comunque il dentista a valutare la situazione del singolo paziente, per individuare il trattamento più adeguato anche in considerazione della sua età.
Qualsiasi sia la sua scelta peraltro, lo specialista cercherà di ristabilire l’equilibrio dell’arcata dentale, facendo sì che i denti si riallineano tra di loro in modo da ripristinare il benessere dentale e risolvere gli spazi esistenti tra i denti.
Dott. Gianluca Merisio c/o MERIDENT