Parodontiti, carie e traumi risultano essere alcune delle più frequenti cause della perdita di uno o più denti, tuttavia questo problema può derivare da diversi fattori, tra cui anche errate abitudini, quali scarsa igiene orale, fumo o sbagliata alimentazione.
I pazienti che soffrono di tale patologia hanno notevoli difficoltà nella masticazione ma spesso, provano anche disagio dal punto di vista estetico, tant’è che chi ne soffre tende non di rado a nascondere il proprio sorriso.
La branca della chirurgia orale che si occupa del ripristino di uno o più denti mancanti, o eventualmente nei casi più seri anche di tutte le arcate, è denominata implantologia dentale.
Cos’è l’implantologia?
L’implantologia dentaria consente di sostituire i denti perduti con degli impianti endossei. Questi sono dei dispositivi a vite realizzati in titanio, materiale biocompatibile utilizzato anche nella realizzazione delle protesi ortopediche. Esistono due principali tipologie di impianti dentali:
la prima prevede che la capsula sia parte integrante dell’impianto stesso, mentre la seconda vuole che la vite e il dente siano elementi distinti e separati.
L’ultima descritta è sicuramente la pratica più diffusa, in quanto permette di intervenire in maniera più rapida, semplice ed agevole nel caso in cui sia necessario effettuare correzioni o riparazioni all’impianto.
Come si esegue una implantologia dentaria
Gli impianti dunque, vengono inseriti nell’osso, il quale andrà a fare da sostegno.
Avremo quindi la presenza di una vite in titanio, che risulterà essere una vera e propria radice artificiale avvitata nell’osso.
In seguito a questa operazione si potrà procedere all’inserimento del dente. Al suo interno l’impianto presenta una cavità che consente di utilizzare un dispositivo di trasporto, tramite il quale il chirurgo può maneggiare la vite, fino ad inserirla a livello osseo.
Una volta impiantata la radice artificiale, il dispositivo di trasporto viene rimosso e sostituito da una placca chiamata pilastro di guarigione, la cui funzione è quella di far guarire la gengiva ed evitare che il buco si richiuda. È un po’ lo stesso procedimento che si utilizza per i fori degli orecchini, dove viene applicato il brillantino per impedire che il buco si ostruisca.
Oggi con le tecniche moderne che, tuttavia, non sono sempre possibili, già nell’arco di 24-48 ore, l’impianto aderisce in maniera robusta con il tessuto osseo, quindi è possibile rimuovere il pilastro di guarigione e procedere ad alloggiare la capsula, ovvero il dente artificiale, all’interno dell’impianto.
Nel momento in cui siamo in presenza di situazioni più serie, dove mancano alcuni denti se non tutte le arcate orali, è necessario eseguire una implantologia dei denti in punti strategici, affinché gli impianti inseriti risultano essere dei pilastri di sostegno del ponte fisso che si andrà a creare.
Implantologia dentale indolore
Una delle paure più frequenti dei pazienti che devono sottoporsi ad un trattamento di questo genere, è quella di provare dolore sia durante, che dopo l’intervento.
L’operazione viene effettuata in anestesia locale, quindi non si sentirà alcun fastidio.
Inoltre l’’implantologia moderna, dove applicabile, assistita da computer non è per niente invasiva, difatti consente di evitare l’incisione delle gengive con conseguente assenza di punti di sutura.
Ne deriva che i dolori ed i gonfiori post intervento saranno notevolmente ridotti. I vantaggi dell’Implantologia dentale moderna non finiscono qui, infatti come già accennato in precedenza, questa tecnica permette la realizzazione di una protesi fissa in tempi rapidi.
All’intervento possono sottoporsi pazienti di qualunque età, infatti non c’è nessuna controindicazione particolare, neanche nei soggetti più anziani. L’assenza di invasività garantisce tranquillità e consente di sottoporsi all’intervento anche ai diabetici o a coloro che utilizzano farmaci anticoagulanti a causa di malattie cardiache.
Implantologia dentale in caso di insufficienza o mancanza di osso
Come abbiamo visto, l’implantologia richiede una certa quantità di osso, motivo per cui molto spesso i pazienti a cui viene diagnosticata una carenza ossea, rinunciano definitivamente all’innesto di impianti.
Tuttavia anche in questi casi si può intervenire, infatti in circostanze del genere è possibile procedere al cosiddetto innesto osseo. Viene applicata una materia ossea di bovino liofilizzata e denaturata, assolutamente biocompatibile.
Questo materiale viene inserito nel sito dove si presenta la carenza ossea in piccola quantità: l’interazione con le cellule vitali del paziente porta alla generazione di un nuovo osso, in maniera del tutto autonoma e naturale. In questo modo si può ottenere la massa ossea necessaria per l’innesto dell’impianto orale.
Controindicazioni e rischi della implantologia dentaria
L’inserimento di impianti dentali comporta rischi davvero bassi, tuttavia prima di sottoporsi a tale intervento è bene fare degli esami preliminari che escludano la presenza di patologie che mettano a rischio la riuscita dell’operazione, come ad esempio possono essere serie forme di diabete.
È bene sapere inoltre che ci sono gravi controindicazioni in presenza di cirrosi epatica, problemi cardiaci importanti o nel caso si fa uso di sostanze stupefacenti. In queste determinate circostanze l’intervento andrebbe evitato.
Comunque si può stare tranquilli, in quanto sarà premura della clinica effettuare tutti gli esami e fornire le dovute informative, in maniera tale da escludere ogni tipo di effetto collaterale, così che il paziente si possa sottoporre all’intervento in piena consapevolezza e tranquillità.
Dott. Gianluca Merisio c/o MERIDENT